“Dall’audizione di medici ed infermieri risulta evidente, con numeri alla mano, quanto la manovra sia inadeguata per affrontare il nodo indifferibile della sanità italiana: l’attrattività e la remunerazione delle professioni per contrastare la fuga dei professionisti dalla sanità italiana.
Con la misura “patrimoniale” sulle pensioni dei medici, nei fatti, si dà il via alla fuga, in un solo mese e mezzo di 2.793 dirigenti medici e 4.000 nel 2024. Per non parlare degli infermieri che subiranno una mannaia sulle loro pensioni: circa 300 euro in meno su una pensione media di 1.400 euro, come ha denunciato la FNOPI.
Come già detto dal primo giorno, i 2,3 miliardi da investire sul contratto del comparto non aggiungono nulla di più rispetto al passato, in termini di quantità, già ritenute insufficienti, e, non intervenendo sull’indennità di specificità, di fatto non si fa nulla per valorizzare la professione.
Se l’intento dichiarato del Governo Meloni era quello di rafforzare la sanità, oggi tutti ci hanno detto che si sta andando nella direzione opposta, dando, di fatto, il colpo di grazia al sistema.
Inoltre il Dm 77 viene lasciato al palo, così come non si lavora per nulla sullo sblocco del tetto delle assunzioni.
Per finire, sulle liste d’attesa, in modo corale, tutti hanno sottolineato come le risorse previste siano totalmente inadeguate.
Questi non sono i giudizi dell’opposizione ma del comparto che, educatamente, ma con decisione, oggi ha chiaramente detto che dopo il Covid c’era la necessità di una ricostruzione del SSN e non il ritorno a logiche e modelli finanziari pre-covid.
Quindi dopo la bocciatura da parte del Fondo Monetario Internazionale, questa manovra, oggi, viene bocciata anche dagli operatori sanitari. Mi chiedo, ancora una volta, perché il Governo Meloni, con un atto di umiltà, non la ritiri e la riscriva.
Sbagliare è umano perseverare è diabolico”. Così la vicepresidente dei senatori del Pd Beatrice Lorenzin.