“Badanti più delle colf, sicuramente più delle babysitter, ci dice l’ISTAT. Spesa pubblica e produttività a rischio. E quindi il governo cosa fa? Qualche misura sulla denatalità tanto decantata, che sfiora la superficie dei problemi reali che inducono le coppie a posticipare la genitorialità e fanno dell’Italia un Paese che non è accogliente per bambini e giovani: disoccupazione femminile, precarietà, caro affitto, caro spesa, bassi salari, mancanza del tempo pieno a scuola in metà Italia, assenza di servizi per le famiglie nel doposcuola, dallo sport ai centri estivi e ovviamente ancora carenza di asili nido, nonostante il PNRR!”. Lo afferma la vicepresidente dei senatori PD, Beatrice Lorenzin.
“Giorgetti fa il pianto del coccodrillo, ma ha detto chiaramente che non ci sono soldi per sanità e scuola – attacca la senatrice dem -. Per la non autosufficienza, il numero delle badanti parla da solo. Non vorrei che questa fosse la strada per tagliare ancora, a danno degli anziani e delle famiglie. Al progressivo sbilanciamento dei conti e nella bilancia industriale, inevitabile nel tempo per la mancanza di giovani attivi che pagano le tasse, consumano e alimentano la crescita e lo sviluppo, nella logica del MEF si risponde con tagli di spesa”.
“Invece di fare come altri prima di noi, che stanno discutendo su cambi di paradigma e investimenti sul capitale umano nel medio e lungo periodo. Serve mettere giù un vero piano per rendere attrattiva l’Italia verso le decine di migliaia di giovani attivi tra i 25 e i 35 anni che hanno lasciato il Paese negli ultimi 10 anni e verso i giovani lavoratori qualificati da ogni parte d’Europa e del mondo, che scelgono ogni anno altri lidi dove lavorare e realizzare un progetto di vita e famiglia. Solo così si può invertire la rotta e fare dell’Italia un Paese con più babysitter che badanti, attrattivo per l’industria e il mondo dei servizi. In una parola: un Paese con qualità della vita per giovani e anziani e salari dignitosi per un progetto di vita”, conclude Lorenzin.


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