“La legge di Bilancio si avvicina e il timore di tutti è che ancora una volta la Sanità ne faccia le spese. Gimbe ha rilanciato oggi i dati della spesa sanitaria in Italia 6.2% del PIL con una spesa pro capite di 3.574 dollari, ben lontana dai 4.470 dollari della media dei paesi europei, molto lontano dal 7% che ci serve come minimo. E quindi aumentare i fondi significa intervenire in modo programmatico e strutturale sul Fsn, cosa ben lontana dagli intenti del governo. Sempre oggi l’appello di ANAO, Cimo-Fesmed e NursingUp ad intervenire con riforme e fondi, per non condannare ad un declino inarrestabile la sanità pubblica italiana.
Cittadini medici, infermieri, Regioni e professioni sanitarie parlano una sola voce: la priorità deve essere investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con le riforme necessarie per il rilancio: rendere attrattive le professioni sanitarie, la ricerca e la sanità pubblica, dare gli strumenti operativi per aggredire veramente le liste d’attesa, semplificare l’accesso ai farmaci e potenziare l’assistenza sul territorio realizzando a pieno la medicina territoriale puntando sulle persone .
Il dibattito estivo tutto interno alla maggioranza, che ha riempito le pagine dei giornali in agosto, si è concentrato sulla prossima Legge di Bilancio e sulla struttura della spesa pubblica senza però tenere minimamente conto della necessità di assicurare la sostenibilità del Ssn e la qualità delle cure in Italia nei prossimi anni”. Così in una nota la senatrice Beatrice Lorenzin vice capogruppo del Pd.


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