“I dati mostrati oggi nel XVII rapporto
della Favo sono impietosi. Dai 4 milioni di italiani da curare
nel 2030 ai 1.700 euro che oggi ogni paziente, con tumore, deve
spendere per non aspettare le lunghe liste d’attesa. A tutto
questo cosa risponde il governo? Che le malattie oncologiche
sono state trascurate durante la pandemia e che vogliono
ampliare gli screening diminuendo l’eta’ delle persone che
possono accedervi, perche’, ci ricorda sempre il ministro, i
tumori sono in aumento soprattutto nelle fasce piu’ giovani.
Peccato che in realta’, quando hanno avuto la possibilita’ di
farlo, approfittando di un emendamento bipartisan
sull’ampliamento della platea dello screening al seno, non siano
passati dalle parole ai fatti. Inoltre, il governo ci ricorda
anche che ‘le liste d’attesa sono fondamentali per i pazienti
oncologici e che la legge va in quella direzione’. E’ vero, ma
in realta’ il Governo Meloni concretamente non ha fatto nulla
per eliminarle. In nessun provvedimento e’ stato stanziato un
euro in piu’ per l’abbattimento delle liste d’attesa, ne’ fatte
le riforme necessarie come da noi piu’ volte denunciato e come
stanno facendo da mesi le regioni, a partire da quelle guidate
dal centrodestra”. Lo dice Beatrice Lorenzin, vicecapogruppo del
Pd al Senato.
“Purtroppo la verita’ e’ una: i bisogni dei pazienti oncologici
sono in continuo cambiamento, – riprende – cosi’ come in
continuo cambiamento e’ la loro presa in carico, ma il governo
e’ inadeguato, non riesce neanche a mantenere una tabella di
marcia sul nuovo piano oncologico oramai varato due anni fa, ne’
e’ stato capace, alla prova del nomenclatore tariffario, a
garantire in modo equo ed efficace la diagnostica per accedere
alle terapie piu’ innovative”
“Purtroppo il cancro, come tutte le altre patologie, non si
sconfigge con le sole parole, ma ha bisogno di finanziamenti e
grandi riforme”, conclude.


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