“I dati del Censis appena diffusi certificano che per il 75,8% della popolazione è diventato più difficile accedere alle prestazioni sanitarie nella propria regione a causa di liste di attesa sempre più lunghe. Il risultato è che si rivolgono a strutture private pagando le prestazioni di tasca propria o rinunciando a prestazioni o addirittura a curarsi.
Con questi numeri il Governo avrebbe dovuto fare una sola cosa: investire, come diciamo ormai da mesi, 7 miliardi nel SSN. E invece cosa fa? Stanzia solo nella legge di bilancio 3 miliardi per dar seguito ad un atto dovuto, il rinnovo del contratto degli operatori sanitari, e poco più, lasciando fuori tutto il resto, e nel Dl anticipi si preoccupa solo di medicina estetica ed integratori. Il Governo avrebbe dovuto finanziare tutte quelle attività vitali al SSN, come l’accesso uniforme a diagnosi e terapie, l’investimento in prevenzione, l’applicazione uniforme dei LEA, l’abbattimento delle liste d’attesa e l’attrazione delle professioni sanitarie. Questi dati devono spingere la maggioranza ad investire sulla sanità pubblica come priorità del Paese e non ad abbandonare il sistema ad uno scivolamento sempre più veloce verso la sua privatizzazione secondo il modello americano”. Lo scrive in una nota la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo Pd di Palazzo Madama e componente della commissione Bilancio.