“La destra sbaglia a sbeffeggiare i 15 milioni di cittadini che sono andati a votare i referendum sul lavoro. Sbaglia perché non ascolta i bisogni del 30% dei cittadini e perché dimentica che nel 2022 tutte le destre hanno preso poco più di 12 milioni di voti, portando Giorgia Meloni a Palazzo Chigi”. Lo scrive in una nota Beatrice Lorenzin, vice presidente dei senatori PD.

“Oggi gli italiani hanno chiesto una nuova legge sul lavoro e dato un segnale politico rilevante, che non derubricherei con uno slogan – prosegue Lorenzin -. Un pezzo del Paese ha scelto di non andare a votare (e non è detto che chi lo ha fatto sia d’accordo con il governo), ma una cospicua parte degli italiani ha chiaramente affermato che serve un’alternativa in grado di affrontare i problemi veri di tutti i giorni: bassi salari, lavoro giovanile e femminile, sanità, istruzione, caro vita, pensioni e produttività, in un Paese segnato da bassa crescita demografica e mancanza di attrattività”. “La dignità e il futuro del lavoro sono il tema del nostro tempo. Serve un dibattito su riforme che il governo non è stato in grado di fare, e rispetto per chi, attraverso il voto referendario, chiede un futuro più giusto per il Paese”, conclude Lorenzin.


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