“Le nette divisioni politiche interne a Governo e maggioranza sul Superbonus, l’assenza di Forza Italia in aula oggi ne è la chiara dimostrazione, hanno determinato ritardi e incertezze inaccettabili. Lo scontro avvenuto si è scaricato sul Parlamento, producendo ritardi inaccettabili e una misura incompleta e dannosa a partire dall’incertezza sul futuro della cessione dei crediti e dei cantieri che i cittadini hanno ancora aperti. La maggioranza non ha saputo predisporre misure valide per risolvere la “questione 110%”. Il Governo non solo non ha saputo dare risposte a questioni decisive quali quella della messa in sicurezza dal rischio sismico e dell’efficientamento energetico ma ha lasciato nell’incertezza il comparto edile, settore vitale della nostra economia. Nel merito della vicenda è necessario fare un’operazione verità di fronte alle mistificazioni di Governo e maggioranza. Il cosiddetto Superbonus che nasceva nel 2020 come leva economica per rilanciare la nostra economia in grande difficoltà, determinò una crescita esponenziale del Pil. La cosa più innovativa del 110% fu la cessione del credito e lo sconto in fattura, consentendo a persone che non avrebbero mai potuto farlo, di mettere in sicurezza le proprie case. Si può dire sia stata veramente una leva democratica. Il provvedimento ha dato lavoro a milioni di persone con risorse tracciate, visto che il nero non pagava. Il servizio studi della Camera ha certificato che solo per il 2021 la misura ha prodotto un saldo positivo di più di 3mld. Il Governo quindi oltre a non raccontare le cose in maniera corretta oggi finisce per credere alla propria narrazione compiendo un errore madornale: togliere il bonus del 50% per le ristrutturazioni ordinarie, portandolo al 36%. Si trattava di una soglia che consentiva di combattere il nero facendo emergere Pil. Le tempistiche del provvedimento del Governo quindi sono sbagliatissime esponendo l’intero comparto edilizio a gravi rischi. Si doveva intervenire facendo attenzione al debito senza dimenticare l’effetto leva, invece si sta creando solo incertezza. Cambiare le regole ogni 5 minuti disorienta le imprese, che finiscono per non investire abbandonando il nostro Paese”. Così Beatrice Lorenzin vicepresidente del gruppo del Pd al Senato intervenendo nell’aula di palazzo Madama in discussione sul “Superbonus”.


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