Interrogazione dem al Ministro della Salute
“Lo scorso 21 aprile il Comitato prezzi e rimborso (Cpr) dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), in occasione della Giornata nazionale della salute della donna, ha espresso parere favorevole alla gratuità dei contraccettivi orali per le donne, con un onere totale per lo Stato stimato in circa 140 milioni di euro all’anno, su cui si dovrà esprimere il Consiglio di amministrazione dell’AIFA. Si tratta di una decisione a favore delle donne, definita da molti di portata “storica”, attesa da tempo, accolta con favore in ambito medico, che rappresenta un importante passo in avanti nella tutela della salute sessuale e riproduttiva. Nel corso di un question time svoltosi alla Camera dei deputati il 3 maggio scorso, il Ministro per i rapporti con il Parlamento, senatore Ciriani, intervenendo in vece del Ministro della salute, rispondendo all’interrogazione n. 3-00360, a prima firma dell’on.Zanella, ha evidenziato in modo inequivoco non solo la mancanza di un’assunzione di responsabilità da parte del Governo, ma anche la chiara volontà di ostacolare la scelta di garantire la gratuità dei contraccettivi orali per le donne per le quali la spesa in contraccettivi orali è, attualmente, di ben 230 milioni di euro all’anno.
Per questo ho presentato una interrogazione al Ministro della Salute, sottoscritta dalle colleghe e dai colleghi del gruppo dem, in cui esprimo preoccupazione perché, proprio mentre devono essere prese decisioni così importanti sulle determinazioni assunte da Aifa, è in corso la riforma della governance della stessa Agenzia e con la quale chiedo di sapere ‘se il Ministro in indirizzo non ritenga doveroso intervenire per chiarire la volontà del Governo di dare seguito a questa importante decisione del Comitato prezzi e rimborso di AIFA, al fine di consentire al Consiglio di amministrazione di approvare in tempi rapidi la gratuità dei contraccettivi orali, nel rispetto dell’autonomia dell’Agenzia italiana del farmaco e dei suoi Comitati, nonché del lavoro da essi svolto in questi mesi per addivenire a una decisione di civiltà e di equità che non deve essere ostacolata da motivi di difficile comprensione’“. Così la senatrice del Pd Beatrice Lorenzin, già ministra della Salute.