“Il salario minimo è una misura di civiltà, già adottata in molti paesi europei, che garantisce una retribuzione dignitosa a chi lavora. In Italia abbiamo milioni di lavoratori poveri, persone che, nonostante un impiego a tempo pieno, non riescono a sostenere le spese essenziali. Dire no al salario minimo significa ignorare questa realtà”, lo dice Beatrice Lorenzin, vice presidente dei senatori del PD, a Rai Parlamento Settegiorni.
“Da anni portiamo avanti questa battaglia, ma è chiaro che serve anche una riforma complessiva del sistema retributivo. La competitività del nostro paese non può basarsi su salari bassi, ma su innovazione, ricerca e sviluppo. Se vogliamo un’Italia forte, dobbiamo investire sulle competenze e sul valore del lavoro”, aggiunge Lorenzin.