“Quali sono i parametri che misurano la ‘civiltà’ di un Paese? Probabilmente vedere come affronta il tema dei più deboli: fragili, bambini e anziani, salute, povertà e salute dei detenuti”. Lo dichiara in una nota la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama.
“Il rapporto dello Svimez – prosegue la parlamentare dem – ci rilascia una fotografia (e non è l’unico Istituto) sempre più preoccupante sullo stato di salute del nostro SSN, con diseguaglianze di salute e aspettative di vita sempre più marcate tra Nord e Sud e anche tra i diversi decili della popolazione. Secondo il report, 1,6 milioni di famiglie, di cui ben 700 mila al Sud, rinunciano a farsi curare, strette tra liste d’attesa lunghissime e l’alternativa delle prestazioni a pagamento che non possono permettersi. È la cosiddetta povertà sanitaria, che ha ripercussioni su molti aspetti, come la speranza di vita (81,7 anni al Sud, ben 1,5 anni in meno rispetto al Nordest), o come la mortalità per tumore, di 9,6 per 10 mila abitanti per gli uomini nel Mezzogiorno, mentre al Nord scende all’8 nel Nord. Per quanto riguarda le donne i dati dicono 8,2 al Sud e meno del 7 al Nord”.
“Il malessere riscontrato nei giovani – spiega Lorenzin – è esemplificato dal disagio e dell’aggressività che ci svela il Report sulla Salute mentale che abbiamo più volte presentato in Parlamento, da un lato, e delle cronache attuali con il susseguirsi di aggressioni tra giovani e/o aggressioni agli insegnanti, dall’altro. Il sistema scolastico è al palo da anni sul fronte del benessere degli alunni e dell’inclusione. I “nonni” sempre più soli e poveri, specie le donne rimaste da sole. L’aumento dei suicidi in carcere, già 15 da inizio anno, in totale 65 nel 2023, uniti ai drammatici report sulle REMS, mettono il dito nella piaga. Non si può addossare tutta la responsabilità a questo Governo, sarebbe non onesto intellettualmente, ma dire a questo esecutivo che sui temi sociali e sugli investimenti sul capitale umano non sta agendo neanche a livello programmatorio: sì! Varrebbe la pena – conclude la senatrice Pd – fermarsi un attimo e ripensare al modo per affrontare le diseguaglianze in aumento, colmare una frattura che rischia di spaccare l’Italia e gli italiani per sempre”.