“Un provvedimento che manca di
equilibrio, manca di chiarezza, manca di giustizia. Il GOVERNO
ha scelto di agire a valle, imponendo alle imprese un onere
economico rilevante, senza affrontare a monte la vera questione:
la messa in sicurezza del territorio. Ha trasferito il peso
della prevenzione su soggetti privati, mentre lo Stato continua
a sottrarsi al proprio dovere costituzionale di garantire la
protezione e la sicurezza collettiva”. Lo dichiara la senatrice
del PD Beatrice Lorenzin, intervenendo in Aula a Palazzo Madama
sul decreto polizze e anti calamità.
“Avremmo voluto una scelta politica chiara e coraggiosa:
l’istituzione di un fondo nazionale per la prevenzione dei
rischi. Una misura di civiltà, oltre che di buon senso, che
avrebbe potuto sostenere interventi strutturali e ridurre anche
l’impatto economico delle polizze. Invece si è preferito
costruire un sistema assicurativo che, nei fatti, si limita a
gestire le conseguenze senza investire sulle cause”, ha aggiunto
Lorenzin.
“Il GOVERNO ha più volte minimizzato il cambiamento
climatico, salvo poi costruire un intero impianto normativo per
farvi fronte. È una contraddizione evidente. Si impone alle
imprese di proteggersi da rischi climatici che il GOVERNO
stesso, nei fatti, non riconoscere come prioritari. È una
politica che rinuncia alla prevenzione per rifugiarsi
nell’emergenza. Ma l’Italia non ha bisogno di un GOVERNO che
assicuri il disastro: ha bisogno di un GOVERNO che lo prevenga”,
sottolinea la parlamentare democratica, che aggiunge: “Serve su
un cammino riformatore che tenga insieme equità, sostenibilità e
prevenzione. Serve una legge organica sulla gestione dei rischi
catastrofali, fondata su un pilastro pubblico forte, su una
pianificazione territoriale seria, su investimenti in
infrastrutture verdi, su un vero patto di responsabilità tra
Stato e imprese”.
“La maggioranza ha sprecato una grande occasione: quella
concretamente di dimostrare di essere al fianco dei più deboli.
È assurdo approvare questo ddl così sbilanciato e inefficace. La
resilienza dell’Italia si costruisce non scaricando il peso sui
più deboli, ma assumendo collettivamente la responsabilità di
prevenire, proteggere, investire”, conclude Lorenzin.


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