“L’Italia negli ultimi 10-15 anni e’
stata un punto di riferimento per la cura di molte malattie
e battaglie, come ad esempio quella sul cancro. Investire in
salute vuol dire anche investire in ricerca, per questo e’
indispensabile che l’Italia recuperi il tempo perduto sulla
sperimentazione clinica”. Lo ha dichiarato Beatrice
Lorenzin, vicepresidente del gruppo Pd e componente della
commissione permanente Bilancio, intervenendo presso Palazzo
Brancaccio, a Roma, all’evento “Agenda Salute: per una
riforma partecipata, sostenibile ed equa”, promosso da
Fondazione The Bridge, universita’ degli studi di Milano e
universita’ degli studi di Pavia. “Questo – ha proseguito –
fa la differenza tra avere un farmaco che puo’ salvare la
vita a centinaia di persone oppure no. La ricerca, inoltre,
si basa anche sull’interscambio di dati tra i ricercatori e
sul loro riutilizzo.
Per Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo Pd e componente della quinta
commissione permanente Bilancio, “la Fondazione The Bridge,
come sempre, centra il punto sulle grandi questioni che oggi
sono ineludibili per il decisore politico, sia in Italia che
in Europa. In primis, la questione della sperimentazione
clinica, dove noi continuiamo a rimanere indietro rispetto
agli altri Paesi europei per mancate applicazioni di norme,
ma anche perche’ siamo frenati rispetto alla capacita’ di
ritornare ad essere attrattivi per milioni di euro sulla
sperimentazione clinica, che significa perdere trials di
ricerca, opportunita’ per i nostri pazienti di avere anni
prima la disponibilita’ di cure e di terapie, e sappiamo
quanto questo faccia la differenza”. “Voglio ricordare –
prosegue Lorenzin a margine dell’evento ‘Agenda Salute: per
una riforma partecipata, sostenibile ed equa’ – che
l’Italia, da questo punto di vista, e’ sempre stata, negli
ultimi almeno 10-15 anni, centrale per le battaglie sul
cancro, ma anche per altre malattie. I nostri pazienti hanno
avuto accesso a terapie innovative molto prima. Perdere la
sperimentazione vuol dire perdere un treno importantissimo”.
“Il secondo punto sono i dati sanitari: sapete che con The
Bridge abbiamo fatto la sandbox, sicuramente ci aspettiamo
molto dal governo, e lo dico anche come membro
dell’opposizione. Ci aspettiamo che vengano recepite al piu’
presto normative che ci permettano di essere competitivi per
la ricerca, per i pazienti e per la medicina preventiva”. “E
poi c’e’ il grande tema che riguarda non solo ricerca, ma
personale sanitario, malattie rare, che e’ il finanziamento
del fondo sanitario. Non posso non dirmi preoccupata
rispetto al Def e sulle previsioni di bilancio del prossimo
anno. O qui si mette in campo una visione strutturale del
servizio sanitario o rischiamo che il prossimo convegno lo
facciamo su ben altri toni”, conclude Lorenzin.


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