“Il ddl delega sull’intelligenza artificiale che il Senato sta esaminando presenta luci e ombre. Ci aspettavamo di più, soprattutto in termini di risorse e di investimenti sulle skill. Gli industriali ci dicono che hanno bisogno di personale formato per cogliere tutte le opportunità dell’Ai e i nostri giovani non lo sono. C’è bisogno di un investimento sul capitale umano che è centrale nell’industria della conoscenza”. Lo ha detto in Aula la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd.
“Sull’articolo 8 c’è stata una collaborazione positiva – ha detto ancora Lorenzin- Si tratta della disciplina della gestione dei dati sanitari in ambito di ricerca, per cui si costruisce un ecosistema dei dati sanitari alimentato dal fascicolo sanitario elettronico e da strumenti dedicati alla prevenzione, alla programmazione e alla ricerca. E’ stato accolto un emendamento a mia prima firma, supportato da tutto il gruppo, figlio di una proposta di legge realizzata in collaborazione con la Fondazione The Bridge, che ha visto il contributo attivo delle università, degli sperimentatori clinici, delle reti degli IRCCS ed infine degli operatori della salute. Il risultato di questo lavoro comune è un testo che consente l’uso semplificato dei dati personali per la ricerca, anche attraverso strumenti innovativi come l’intelligenza artificiale o nuovi metodi di analisi dati che automatizzano la costruzione di modelli analitici, mantenendo alti gli standard di sicurezza e privacy. È un passo avanti significativo, che nasce dalla consapevolezza che solo un’efficace collaborazione tra istituzioni può dare le risposte concrete che il mondo della salute pubblica e della ricerca in ambito sanitario ci chiedono”.


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