“Oggi in Senato abbiamo ascoltato un intervento inutilmente aggressivo della Presidente Meloni. Reduce dalle gaffe alla Camera su Draghi di ieri sera, non ha trovato di meglio che attaccare il Pd. Però le ricordiamo che da più di un anno oramai lei governa, insieme ad una maggioranza numericamente solida e sinceramente è abbastanza stantio lo sfogatoio di una presidente del Consiglio che da un lato condanna gli ultimi vent’anni di governi di cui i suoi alleati hanno fatto parte insieme o separati, e dall’altra vanta fantomatici risultati che contrastano con il sentimento di sfiducia nel futuro della stragrande maggioranza della popolazione, come registrato dai sondaggi e dagli istituti statistici. Le chiacchiere stanno a zero: se stiamo in pieno boom occupazionale ed economica non si comprende l’austerity dei provvedimenti finanziari, con questa legge di bilancio nata pasticciata e senza visione che finisce ancora peggio con emendamenti microparcellizzati, vere e proprie mancette. Rimangono irrisolti i veri temi: le pensioni, il lavoro, la salute, il diritto allo studio, l’impresa e l’innovazione. Giorgia Meloni attacca e morde in aula, e sinceramente ci si saremmo aspettati un atteggiamento meno arrogante verso un parlamento privato sempre più delle sue prerogative istituzionali e degli spazi d’indirizzo che gli appartengono. Oggi abbiamo assistito all’ennesima prova generale del premierato a cui la destra ambisce”. Così la vice presidente dei senatori del Pd Beatrice Lorenzin commenta la replica di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.


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