“Fa specie che mentre da un lato si allarga così tanto la
platea dell’Iva al 10% per gli integratori di
tutti i tipi, dall’altro lato si torna indietro sui prodotti per
l’infanzia”, come il latte in polvere. Lo dichiara la senatrice
Beatrice Lorenzin a proposito dell’emendamento al dl Anticipi
approvato in Commissione Bilancio che riduce al 10% l’Iva per tutti i
tipi di integratori alimentari, che non dovranno più essere valutati
caso per caso.
“Da quello che emerge dall’emendamento, la maggioranza ha voluto
uniformare una prassi”, prosegue Lorenzin. “La valutazione caso per
caso c’era perché bisognava distinguere tra ciò che è un integratore
che può avere una valenza di salute, come il selenio, lo zinco, le
vitamine rispetto a uno che non ce l’ha. Si potrebbe estendere per
esempio a tutti i sostitutivi del pasto. Quello che mi fa strano è che
stiamo parlando di un mercato che è in crescita e che penso valga
ormai miliardi di euro. Cresce ogni anno del 9,5%, quindi ha un
gettito d’Iva piuttosto importante. Che richiede quindi una copertura
piuttosto importante, anche se loro dicono di no. Se pensiamo a quanto
stiamo attenti al gettito per pochissime risorse su alcuni ambiti,
invece qui abbiamo una platea molto ampia e variegata dove dentro ci
sta un po’ di tutto. Ma noi cercheremo di capire come stanno le cose,
infatti abbiamo chiesto delle risposte un po’ più tecniche”.