“La prevenzione deve essere al centro delle
politiche di sanità pubblica globale. Per la prima volta nella
storia dell’uomo abbiamo una popolazione anziana maggiore di
quella giovane”. Lo ha detto la senatrice Beatrice Lorenzin,
vicepresidente del gruppo Pd, già ministra della Salute, in
occasione del ‘G7 and Obesity: Geopolitics of Health’, ospitato a
Roma presso il Centro studi americani.
“Pensiamo- ha proseguito Lorenzin- alla composizione
dell’Italia nel 2050: un lavoratore per un pensionato, una
composizione di difficile tenuta. E questa popolazione anziana ha
di per sé una domanda di salute che da sola è crescente.
Il nostro primo impegno e pensiero è proprio quello di costruire
un sistema che ci permetta, attraverso la prevenzione primaria e
secondaria, di evitare che le persone si ammalino o fare in modo
che si ammalino il più tardi possibile”.
“Il tema dell’obesità- ha evidenziato Lorenzin- è subentrato
in questa fase storica in modo preponderante, anche per quanto
riguarda i Paesi poveri. E se parliamo di alimentazione, voglio
ricordare che i nostri bambini vivono otto ore al giorno a scuola
e per alcuni piccoli l’unica possibilità di avere un apporto di
alcuni nutrienti, mi riferisco a frutta, verdura e pesce, è
proprio a scuola, perché nelle loro famiglie non possono averle”.
Secondo la senatrice, “non possiamo trattare l’obesità come se
fosse un problema personale o del comportamento delle persone,
arrivando a colpevolizzare la persona obesa o a creare uno
stigma. Senza parlare del bullismo, se siete obesi provate a
volare in un posto in economy o a viaggiare in treno, sempre in
economy”.
“Il mondo- ha concluso Lorenzin- non è costruito sulle persone
in sovrappeso ma sulle persone magre. L’Italia può fare la sua
parte, cambiando le strategie di prevenzione”.