“Mai come in questo momento ci sentiamo
circondati da un’ondata di pessimismo. Se si ragiona su quello
che accade nel mondo, con la guerra ai nostri confini e il
conflitto in Medio Oriente sempre più drammatico, chiunque si
sente molto impotente. Dal 1989 a oggi, con la caduta del muro di
Berlino, pensavamo che il mondo fosse cambiato e che avremmo
vissuto un’epoca straordinaria di pace, benessere e prosperità.
Una generazione piena di ottimismo che poi però si è schiantato,
in tutti i sensi, sulle Torri Gemelle. Non sono anni facili, ma
la pace si costruisce innanzitutto nelle nostre vite, partendo
dalla lotta alla cultura dell’odio investendo sui principi di
giustizia, uguaglianza e libertà, per trasmettere alle
popolazioni la forza di poter imporre una pace”. Lo ha detto la
vicecapogruppo del Pd al Senato, Beatrice Lorenzin, intervenendo
al convegno ‘Oltre i confini della pace’ organizzato nella Sala
Zuccari di Palazzo Giustiniani su iniziativa del senatore Lucio
Malan, in collaborazione con Remind e RaiNews.
Nel 1941, ha ricordato Lorenzin, “a Ventotene, Rossi e
Spinelli al confino in un momento in cui la guerra contro il
nazifascismo sembrava persa senza possibilità di riscatto,
scrissero un manifesto che poi è diventato la base dell’Europa e
di quello che siamo oggi. È proprio nei momenti più difficili che
bisogna avere la forza, la caparbietà e la determinazione di
perseguire l’obiettivo più alto, che in questo caso è la pace.
Non sarà facile, ma giornate come quella di oggi ci aiutano a
trovare insieme le ragioni per perseguire una pace ‘possibile’,
che richiede però molta determinazione e forza di volontà”.


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