“Ascoltiamo con grande attenzione l’appello di pedagogisti, psichiatri, psicologi e sociologi. In tutti i Paesi occidentali è ormai evidente l’effetto devastante dell’uso precoce e non regolamentato dello smartphone sulla prima infanzia e dei social media sui nostri ragazzi, dal punto di vista cognitivo e comportamentale. I disturbi ad essi correlati sono confermati da una vasta letteratura scientifica e clinica”. Lo dichiara la senatrice Beatrice Lorenzin, vice presidente del Gruppo Pd a Palazzo Madama.
“È arrivato il momento – aggiunge Lorenzin- che il Parlamento apra un approfondito dibattito sull’impatto di smartphone e social media sulla salute mentale dei più giovani, oltre che sulla loro capacità relazionale ed emotiva. È necessario ampliare la proposta già in discussione – porre un limite all’accesso ai social a 15 anni, sul modello francese, e la verifica dell’età in modo da evitare di profilare minori di 18 anni – considerando il tema da più angolazioni”.
“Questo dibattito ad ampio raggio – sottolinea la parlamentare – è ormai imprescindibile, non solo per l’assodata questione legata alla dipendenza da social ,ma anche alla luce dell’impatto esponenziale che l’intelligenza artificiale già ha, e avrà sempre più, sulle nostre vite. Non possiamo permetterci di ignorare i rischi, né di lasciare i nostri giovani esposti senza protezioni adeguate”.
“Intervenire è nostro dovere. Abbiamo la responsabilità di rendere consapevoli genitori, famiglie ed educatori che questi strumenti, pur utili se usati correttamente, non sono affatto innocui. Se impiegati senza consapevolezza e senza un’adeguata supervisione, possono essere estremamente dannosi. Oggi sembra impossibile tornare indietro, ma in realtà possiamo fare molto: la sfida è governare la tecnologia, e non subirla. La tutela dei nostri giovani deve essere una priorità nell’agenda politica e sociale”, conclude Lorenzin.