“Il Piano Strutturale di Bilancio
presentato dal governo e’ un’occasione mancata per un nuovo
Patto sociale condiviso con il Paese, le parti sociali e il
Parlamento tutto. E’ confuso, approssimativo e ci imbriglia per
i prossimi 7 anni in una traiettoria che ha una sola certezza: i
tagli alla spesa pubblica, per i servizi dei comuni e i servizi
sociali tutti, in primis la sanita’”. Lo afferma la senatrice
del Pd Beatrice Lorenzin, vice presidente del gruppo, nel suo
intervento in aula a Palazzo Madama.
“Dopo due anni di governo, la maggioranza non puo’ nascondere il
crollo della crescita del Pil e l’incapacita’ di utilizzare a
pieno la leva straordinaria del Pnrr. In questo piano, come del
resto in questi anni sovranisti, non ci sono le riforme ne’ gli
investimenti per affrontare sfide cruciali come la
sostenibilita’ del sistema previdenziale, la crisi demografica,
ambientale, la tenuta del Welfare e la competitivita’ del
sistema Italia. Ci troviamo di fronte a un piano confuso e
incerto, come ha ammesso lo stesso governo, dove non e’ per
nulla chiaro dove si reperiranno le risorse, ne’ quale sia il
quadro programmatico”, continua Lorenzin.
“Abbiamo un’unica certezza in questo piano: dobbiamo restituire
12/13 miliardi di euro l’anno. ll ministro parla di sacrifici,
ma si legge austerita’. Per questo non comprendo i toni
trionfalistici della maggioranza: mi sembra che stiamo tornando
indietro senza aver imparato la lezione. Su competitivita’,
crescita e capitale umano non c’e’ nulla”, aggiunge.
“Per quanto riguarda la sanita’, siamo di fronte a una
situazione in cui la spesa sanitaria, in termini percentuali,
scende a livelli inferiori persino agli anni dei tagli piu’
drastici. Il nostro sistema sanitario e’ sempre meno
accessibile, con oltre 40 miliardi pagati di tasca propria dai
cittadini per servizi che non riescono a ottenere, e medici e
personale sanitario che continuano ad emigrare all’estero o
passare al privato. E’ necessario affrontare seriamente la crisi
di attrattivita’ delle professioni sanitarie e il collasso del
sistema”, osserva ancora l’esponente del Pd.
“Inutile dire che si aumenta in termini assoluti il fondo,
quando non si riesce neanche a garantire i livelli essenziali
delle prestazioni. Il nostro sistema di Welfare e’ in bilico. Il
rapporto dell’Inps ha confermato che la sostenibilita’
previdenziale scricchiola e la demografia e’ il convitato di
pietra in questo dibattito. Nel 2050 avremo un lavoratore per
ogni pensionato: senza un grande patto sociale e una stagione di
riforme condivise, il nostro sistema non reggera’. Eppure, su
tutte queste questioni cruciali si rimanda a un domani da venire
perche’ dovrebbe ammettere che il suo programma elettorale e’
gia’ fallito”, conclude Lorenzin.