“Nelle città vive il 70% della popolazione e il 90% della nostra vita
si svolge nei centri abitati. È importante comprendere che le città e
noi siamo un unico sistema, e che un centro accogliente, inclusivo e
salubre garantisce una buona qualità della vita dalla nascita fino
alla vecchiaia. Quindi, se la città funziona bene, viviamo bene
e meglio”. Lo ha detto la senatrice Beatrice Lorenzin intervenendo
questa mattina a Roma, al convegno ‘Manifesto della salute e
benessere della città – Un approccio integrato per affrontare i temi
di salute pubblica’, iniziativa realizzata dall’Intergruppo Parlamentare Qualità
di Vita nelle Città in collaborazione con Anci, Sport e Salute,
Health City Institute, C14+, Federsanità, Istituto per la competitività I-COM,
Fondazione SportCity.
“Però, la realizzazione di una città salubre è un’attività complessa,
frutto dell’effetto combinato e sinergico di molte politiche che
impattano l’urbanistica, i trasporti, l’istruzione, il sociale,
l’economia e ovviamente, la salute. Ambiti nei quali le leve a
disposizione dei sindaci sono molto limitate”, ha aggiunto la
senatrice Dem. “Si tratta di un sistema complesso, quindi, che pone
grandi sfide, ed è proprio per questo il primo sforzo da fare è uscire
da un approccio e visione a silos, sviluppando invece politiche
integrate, progetti a lungo termine, che possano essere finanziati,
anche con partenariati-pubblico privato, nonostante sia difficile
convincere i diversi stakeholders interessati ad investire in
soluzioni a 20-30 anni, quando si è abituati a ragionare sul breve
termine”, ha proseguito.
“Per affrontare queste sfide è necessario anche lavorare insieme e
superare la frammentazione decisionale. Ho imparato dall’esperienza
della pandemia che la salute è un tema di sicurezza nazionale e
sociale, e l’aspetto economico non può essere trascurato. Per questo
dobbiamo superare i confini regionali e operare in un’ottica
nazionale, investendo in una programmazione a medio-lungo termine, a
cui affiancare sistemi di monitoraggio e controllo adeguati. Inoltre,
il ritorno alla centralità della prevenzione è essenziale per
garantire una maggiore efficacia delle politiche sanitarie”, ha
concluso Lorenzin.


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