“Le insufficienze di questo governo, povero di idee, ma prolisso di slogan, alla fine si vedono tutte e i nodi vengono al pettine. Abbiamo davanti una manovra che, se ci va bene, sarà un’operazione di equilibrismo tra galleggiamento e tagli alla spesa pubblica. Questo è l’amaro frutto di scelte già compiute dallo stesso esecutivo, come la decisione di non approvare il Mes l’anno scorso in cambio di un Piano strutturale di bilancio (nuova governance) che ci ha limitato fortemente i margini di azione. Ci troviamo così in una situazione in cui non si può lavorare né sulla spesa, che è bloccata per 7 anni e vincolata da parametri rigidi, e nemmeno sul deficit, né buono né cattivo, come è stato fatto nei due anni precedenti. Il governo non ha idea su come rimodulare la spesa pubblica per garantire livelli adeguati delle prestazioni sociali, in particolare in settori come la sanità e l’istruzione. E infatti la spesa sanitaria in rapporto al pil sarà del 6.2%, cifre da paesi al collasso”. Lo dice la senatrice Beatrice Lorenzin, vicepresidente del gruppo del Pd. “Non c’è alcuna reale azione sulla questione salariale – prosegue Lorenzin – Ad esempio, il taglio del cuneo fiscale sembra destinato a diventare una misura selettiva, il che si tradurrà in una serie di proposte che finiranno per penalizzare i cittadini. Siamo ormai a oltre due anni di governo, e le grandi questioni strategiche del Paese non sono state affrontate. La maggioranza continua imperterrita con le sue vecchie e sbiadite bandierine su cui inchioda l’Italia, mentre un chiodo, quello vero, manda in tilt il sistema ferroviario. Metafora di un Paese che va a rotoli, la cui classe dirigente, invece, di investire sulla manutenzione e ristrutturazione delle proprie infrastrutture, sperpera miliardi in una inutile opera come il ponte sullo Stretto e invece di preoccuparsi di recuperare le enormi fratture sociali ed economiche tra le aree del Paese insiste su una riforma sgangherata come l’autonomia differenziata. È ora che la smettano con la retorica dell’abbiamo vinto le elezioni e dicano agli italiani cosa stanno facendo”.
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