“Il Sistema italiano dei trapianti è uno dei primi al mondo ed è riconosciuto internazionalmente. Nella sua storia l’Italia ha fatto moltissimo in questo campo. Ad essere riconosciuta è anche la grande esperienza delle nostre reti, che si basano sulla gratuità della donazione e sull’universalità dell’accesso alle cure.”
Così Beatrice Lorenzin ospite dell’Ambasciata di Svezia in Italia per l’evento “Innovazione Terapeutica a Tutela delle Persone in attesa di Trapianto Renale. Dalla Ricerca Svedese nuovi trattamenti per i pazienti con patologie immunitarie rare”.
“Ad oggi dobbiamo insistere sulla comunicazione – continua – e superare la diffidenza che c’è nei confronti della donazione in larghe parti del territorio nazionale. Purtroppo l’Italia è divisa ancora in due sui tassi di adesione alle donazioni. Si pensi, ad esempio, che a fronte di un 40% di donazioni in Toscana, in Sicilia registriamo il 10/12%. Per questo dobbiamo continuare a lavorare sulla comunicazione, dobbiamo far comprendere alle persone che non c’è nessun rischio a porsi come donatori nella propria vita”.
“Poi c’è il tema delle donazioni da viventi, un argomento ancora per molti misconosciuto, che però è molto importante, soprattutto per quei pazienti che hanno problemi immunologici. Investire in ricerca e lavorare per l’accesso a terapie che vincano il rigetto e l’incompatibilità è una priorità” , conclude Lorenzin.


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