“Nella nuova fase di consolidamento
della NATO sempre più modellata sulle direttrici di Trump,
l’Europa è l’ospite silenzioso e spesso sottomesso”. Lo scrive in
un articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno il senatore del PD
Alberto Losacco, membro dell’Assemblea Parlamentare della NATO,
che aggiunge: “Se le sue risorse di difesa fossero coordinate,
l’Unione europea sarebbe la seconda potenza militare mondiale,
dietro gli Stati Uniti, ma differenza di questi, l’Europa non ha
una dottrina comune, un comando condiviso, una centrale unica
degli acquisti e politiche condivise per lo sviluppo in
innovazione e ricerca”.

“Ciò fa sì – prosegue il parlamentare dem – che l’aumento delle
nostre spese significherà acquisti da industrie che possiedono le
tecnologie più avanzate, a partire da quelle americane. Con
l’effetto che si spenderà di più, senza guadagnare
simultaneamente in capacità di deterrenza. Con un unico
acquirente europeo, si otterrebbero costi minori, economie di
scala, maggiore potere contrattuale e standardizzazione dei
sistemi”. Secondo Losacco “l’attuale Commissione
europea rinuncia a una vera ambizione europea. L’Italia, in
particolare, ha scelto una postura passiva, incapace di proporre
una visione nazionale inserita in una strategia continentale.
Mentre la Spagna di Sánchez prova a rilanciare il proprio peso
strategico, noi ci limitiamo a obbedire. Una difesa comune –
scrive ancora il senatore – aiuterebbe l’Europa ad affrontare le
proprie priorità strategiche. Con l’euro abbiamo unificato la
moneta e affidato a un’unica istituzione sovranazionale la sua
gestione. Perché non si ha oggi lo stesso coraggio con la difesa?
Eccolo il frutto avvelenato della destre, l’eterogenesi dei fini
di chi promette maggiore sovranità ai cittadini ma nei fatti
gliela sottrae. E in un momento in cui l’Europa dovrebbe assumere
un ruolo da protagonista, è inaccettabile che la Commissione
rinunci all’ambizione di un Europa più forte, più unita e con un
vero ruolo nel mondo”, conclude Losacco.


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