E’ indubbio, come ha detto ieri Domenico De Santis, che senza il felice connubio tra partiti, liste civiche e associazioni, il centrosinistra non avrebbe mai vinto in una regione che veniva chiamata l`Emilia nera. Ne va dato atto a chi, come Michele Emiliano, è stato tra i primi a intuirne le potenzialità: quello pugliese è stato sicuramente un modello non solo in termini di riuscita elettorale, ma anche nella sua capacità di far nascere esperienze amministrative di assoluto pregio. Ma è anche vero che oggi siamo in una fase completamente diversa. Oggi la priorità non può più essere quella di assorbire pezzi del centrodestra, ma il rafforzamento del perno del centrosinistra per evitare che l`intero impianto collassi. E quel perno si chiama Pd. Per questo in Puglia l`elezione di Elly Schlein è stata salutata con una ulteriore aggiunta di speranza: in molti ci hanno letto l`occasione per ridare protagonismo a un Pd che per troppo tempo ha delegato la propria azione politica alle civiche. Guardando ai dati nel barese è però evidente che nulla è stato fatto, se non continuare sulla linea impostata dal Pd provinciale ben prima della svolta congressuale che ha portato all`elezione di Elly Schlein. La destra avanza, il centrosinistra in qualche realtà resiste ma il Pd Barese è malconcio come mai. Assente ad Altamura e Noci, si è presentato col suo simbolo in appena 4 dei 9 comuni chiamati al voto. Qui ha superato di poco il 6% e a Monopoli, il centro più grande dei quattro, ha ottenuto un magrissimo 2,51%.
Un dato che, se confrontato al resto d`Italia, fa della Puglia un`anomalia, ma questa volta non in positivo. Anche nei contesti più difficili, le percentuali del Pd hanno consentito vittorie al primo turno e piazzamenti incoraggianti in vista dei ballottaggi. È il Pd che ad Ancona nel capoluogo della regione governata da Fdi arriva primo col 22 %, che a Vicenza fa da traino alla coalizione di Possamai, che stravince a Brescia, che tiene aperte le partite di Pisa, Siena e Massa. Da noi invece il Pd scompare. Ancora una volta l`iniziativa è stata
delegata alle civiche regionali. Le quali da un lato non sono in grado di travasare il loro consenso sul Pd alle elezioni e, dall`altro, lo conducono in operazioni trasformistiche che lo danneggiano politicamente, specialmente con questa segreteria nazionale e con il governo del Paese in mano alla destra. Nasce qui l`incredibile paradosso, confermato anche alle ultime politiche, di un Pd che alle nazionali ottiene le più basse percentuali d`Italia. Far finta ancora una volta di nulla rischia di essere un grave problema. Soprattutto in vista delle sfide dei prossimi mesi, a cominciare dalle comunali di Bari e dalle europee. Mi auguro che il segretario regionale, che ha anche la responsabilità di essere stato il candidato unico senza celebrazione di un vero e proprio congresso, riesca davvero a battere un colpo e a chiudere con le vecchie ricette. Serve un Pd forte e in salute. Serve un Pd Puglia finalmente protagonista.


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