“Quello che il Governo oggi porta in aula non è un semplice ritocco dell’ordinamento giudiziario, ma una riscrittura profonda dell’architettura costituzionale”. Lo ha detto il senatore del PD Alberto Losacco, che ha aggiunto: “Questa riforma esaspera il ruolo dell’accusa, fino a renderlo dominante rispetto al giudice e alla stessa difesa. Oggi il pubblico ministero è parte del processo. Il suo compito non è trovare il colpevole ad ogni costo, ma svolgere le indagini e applicare la legge: è il primo garante della correttezza delle procedure. Siamo certi che, con la riforma, il PM continuerà a rispettare questi obblighi?”
“In un Paese dove la centralità mediatica delle inchieste giudiziarie – ha proseguito il parlamentare dem – ha già distorto la percezione della giustizia, l’accusa diventa notizia, la richiesta di rinvio a giudizio una condanna, l’ordinanza cautelare una sentenza. Se davvero si vuole combattere gli elementi patologici, bisogna investire sulla formazione dei Pubblici Ministeri, sulla solidità della costruzione dell’impianto accusatorio e non su un meccanismo che rafforza il suo ruolo di parte. Perché, se si vuole un processo più giusto, si cominci da ciò che serve davvero: ridurre i tempi, investire sul personale, migliorare la condizione delle nostre carceri. Soprattutto non si usi il processo penale come strumento di propaganda, né la Costituzione come campo di battaglia. Per questo, ci opponiamo con forza a questa riforma e al suo scellerato disegno” ha concluso Losacco.