Un trattato che è stato voluto a livello internazionale, sottoscritto il 2 maggio 2008, ricomprendeva tre diverse condotte penali rilevanti: la tratta di persone allo scopo di rimozione degli organi, il traffico di organi autonomamente considerato ed infine il turismo medico a fini di trapianto.
Il nostro Paese ha avuto una sua legislazione in materia, con le norme che sono state scolpite negli articoli 600 e 601 del codice penale, dove si sanzionano rispettivamente la riduzione o il mantenimento in schiavitù o in servitù e la tratta stessa di persone, finalizzate anche a costringere la vittima a sottoporsi al prelievo di organi.
Questo, però, non è stato sufficiente. Il Consiglio d’Europa ha adottato la Convenzione internazionale che prima richiamavo ed ha affermato chiaramente che i Paesi membri dovevano intervenire, e così è stato fatto. Ricordo a tutti che, all’articolo 1, si introduce nel codice penale il nuovo delitto di traffico di organi prelevati da persona vivente (il noto articolo 601-bis). Il nuovo articolo codicistico contempla tre fattispecie: il commercio illecito di organi, l’organizzazione e propaganda di viaggi, la pubblicità e la diffusione di annunci finalizzata al traffico di organi. Inoltre, colleghi, la condanna, nel caso sia commesso da persone esercenti una professione sanitaria, ne comporta l’interdizione perpetua.
Abbiamo anche inserito, al secondo comma dell’articolo 1, una pena severa contro chiunque organizza e propaganda viaggi oppure pubblicizza e diffonde con qualsiasi mezzo, anche per via telematica o informativa, annunci finalizzati al traffico di organi o parte di essi.
L’articolo 2, che abbiamo approvato, modifica il reato di associazione per delinquere, di cui all’articolo 416 del codice penale, introducendo un’aggravante che prevede una pesante reclusione a seconda che si tratti dell’attività di promozione, costituzione o organizzazione dell’associazione criminosa oppure che vi si prenda semplicemente parte.
Ci apprestiamo a votare un disegno di legge che può diventare un apripista serio e rigoroso per poter dire che il nostro è tra i Paesi più avanzati nel colpire il traffico di organi. Un Paese che fa una scelta di questo tipo è civile e può realmente essere in grado al suo interno di evitare non solo qualunque tentativo, ma anche organizzazioni associative finalizzate al traffico di organi.
Devo ringraziare tutti i colleghi che ci hanno lavorato, dai presentatori alla Commissione, e il Partito Democratico, che ha fatto in modo che questo disegno di legge trovasse una sua conclusione prima in Commissione e adesso in Aula. Insomma si tratta di un testo condiviso da maggioranza e opposizione, un momento bello dei lavori parlamentari che qualifica il lavoro del Senato e ci mette nelle condizioni di poter dire: contro il traffico di organi interveniamo come un Paese severo e rigoroso.