‘Siamo di fronte ad una scelta senza precedenti con un adeguamento del sistema delle pene e l’applicazione di misure alternative al carcere’. Lo ha detto il sen. Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia, in dichiarazione di voto per il gruppo sul ddl in materia di pene detentive non carcerarie. ‘Finalmente il Parlamento volta pagina e la nostra Carta costituzionale viene pienamente applicata – ha spiegato – Si indica una nuova dimensione del sistema delle pene all’interno del quale alle pene principali (ergastolo e detenzione) viene aggiunta la reclusione domiciliare e l’arresto domiciliare, anche attraverso il braccialetto elettronico, per limitare un sovraffollamento incivile delle nostre carceri. Sono comunque esclusi i reati di grave allarme sociale, cosicchè per le pene gravi resta il carcere severo e per i reati mafiosi il 41 bis, mentre per i reati lievi si potranno applicare pene non detentive e, per la prima volta, l’istituto della messa alla prova, che è già stato utilizzato nel settore minorile. In particolare, su quest’ultima misura è bene che venga applicata una sola volta e possa essore revocata’. ‘Si tratta di una soluzione che nel suo complesso permette di tenere insieme sia la tutela della sicurezza e che la civiltà della pena – ha aggiunto – Riguardo poi alla depenalizzazione del reato di clandestinità, sul quale alcune forze politiche hanno sollevato polemiche strumentali, occorre sottolineare che un sistema democratico è forte quando è in grado di colpire i trafficanti che riducono in schiavitù altri esseri umani. E ‘questo fino ad ora non è avvenuto’. ‘E’ evidente che – ha concluso Lumia – il sistema penale sanzionatorio non ha funzionato, relegando nei Cie esseri umani per lunghissimi periodi. Ora si volta pagina e dobbiamo dimostrare di saper amministrare meglio un problema complesso che riguarda la nostra società e tutta l’Europa’.

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