“Le misure strutturali hanno bisogno di tempo ed è difficile realizzarle senza risorse. Ma senza misure organiche di lungo periodo non risolveremo i problemi. Se non riusciamo a coinvolgere le famiglie, lo hanno dichiarato anche i sindacati e i docenti auditi, non riusciremo ad affrontare nel modo giusto questa crisi. Dobbiamo intercettare le famiglie, coinvolgerle davvero nella sfida educativa che non può essere lasciata solo alla scuola. Per questo, dobbiamo aiutare la scuola a rapportarsi e fare rete con tutte le istituzioni del territorio, a partire dagli enti locali. Se non sapremo costruire ponti, non offriremo le risposte che occorrono. Lavoriamo per fare in modo che tutte le risorse educative che i territori hanno possano essere messe a sistema da nord a sud: oratori, educativa di strada, terzo settore, la rete di pedagogisti e psicologi che possono dare una grande mano ai ragazzi. Non è un caso la grande richiesta fatta dopo il covid per accedere al bonus psicologo, ma non è ancora sufficiente. Mettiamo a disposizione degli insegnanti che devono affrontare un ruolo che spesso esula dai loro compiti, gli strumenti per fare rete e sostenerli nel loro compito formativo e, spesso, di gestione delle crisi. Nella bozza di mozione dell’affare assegnato vorremmo che queste questioni ci fossero e che si partisse dall’alleanza tra studenti, famiglie e insegnanti. Senza prevenzione non si risolvono i problemi; la sanzione non basta. Si punisce un episodio ma non si risolve il problema. Noi abbiamo il dovere di tutelare la vittima ma anche recuperare chi commette gli atti di violenza di cui, spesso, non conosciamo neppure la storia”. Così Simona Malpezzi, Presidente dei senatori del Pd, nel corso dell’audizione del ministro Valditara sull’affare assegnato per il contrasto ai crescenti episodi di violenze nei confronti degli insegnanti e del personale scolastico.


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