“Mettere al centro l’interesse preminente del minore significa fare
quello che la Garante per l’infanzia e l’adolescenza -Carla Garlatti- ha fatto nella
sua relazione al Parlamento. Le politiche si costruiscono intorno ai dati e per questo
mi auguro che il Parlamento faccia tesoro di quanto presentato oggi per intervenire su
ciò che non va: reprimere senza prevenire e mediare è l’errore più grande che si possa
compiere quando si agisce sui minori. Lo dicono per esempio i numeri relativi
all’aumento dei minori negli Ipm dopo il decreto Caivano che si sta rivelando inutile
nella finalità. Insistere sulla strada dell’autonomia differenziata, senza la
definizione chiara dei Lep, rischia di allargare i divari e le disuguaglianze e la
povertà educativa invece di ridurle; promuovere misure per l’educazione al rispetto e
alla differenza una tantum -senza immaginare percorsi articolati nell’ambito
dell’autonomia scolastica non ci aiuterà a risolvere in alcun modo il tema della
violenza e del disagio. Lasciare i minori nei centri di prima accoglienza per adulti
non è fare il loro bene. Non intervenire sull’affido dei minori non accompagnati è un
vulnus. Lasciare bambini in carcere è inaccettabile. Ignorare la richiesta di
interventi per la salute mentale è miope. La figura del garante per l’infanzia e
l’adolescenza è autonoma e indipendente per natura ed istituzione: per questo tutti
insieme dovremmo spingere per un cambio di rotta seguendo le importanti indicazioni
della relazione, lavorare alla costruzione di reti -a partire alla comunità educante,
perché senza investimenti in cultura rischiamo -per citare la Garante- l’implosione o
l’esplosione di un’intera generazione. Mi auguro che le parole ascoltate oggi in
Parlamento siano un viatico per costruire un nuovo indirizzo che metta davvero i minori
e il loro benessere al centro dell’agenda politica”. Lo scrive Simona MALPEZZI,
senatrice del Pd e vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza.