“Questo non è un decreto legge sulla PA ma per i posti apicali. PA sta per posti apicali perché nei due decreti-legge chiamati PA vi siete solo occupati di garantire, cambiandoli o ampliandoli, i vertici dei Ministeri e posizioni che avete voluto occupare con forza. Dimentichiamoci che stiamo trattando un decreto-legge sulla pubblica amministrazione perché questo è tutt’altro. Capiamo benissimo anche l’imbarazzo del ministro Zangrillo che a breve distanza è costretto a fare due decreti-legge per correggersi”. Così Simona MALPEZZI, senatrice del PD ed ex capogruppo, in aula nel corso della discussione generale sul decreto Pa2. “Nel primo decreto – ha proseguito – avete commissariato INPS e INAIL; in questo avete soppresso l’ANPAL, con una grandissima coerenza, perché avete tolto il reddito di cittadinanza ma avete eliminato chi si doveva occupare di politiche attive del lavoro. Siete intervenuti anche a gamba tesa su tutto ciò che, invece, aveva un principio forte di autonomia, di indipendenza e di creatività. Mi riferisco al gravissimo attacco che avete fatto al Centro sperimentale di cinematografia. “Nulla avete fatto – ha aggiunto MALPEZZI – per provare ad accelerare quei problemi riscontrati sul PNRR e quindi dare più personale agli enti locali e alle pubbliche amministrazioni per lavorare meglio, ma d’altra parte, lo avete certificato voi in Aula l’altro giorno con il ministro Musumeci, il quale è venuto a dirci che la media di tempo con cui si realizzano le opere in Italia sono cinque-sei anni e per questo voi tagliate i progetti, dicendo che non faremo mai in tempo a realizzarli entro la scadenza del PNRR. Tuttavia, piuttosto che accelerare per fare in modo che questa media cambi, non mettete un euro sul personale della pubblica amministrazione e così la situazione potrà solo peggiorare. Non solo non ci mettete un euro, ma spesso fate il gioco delle tre carte, perché i soldi li utilizzate solo per creare nuovi posti di diretta collaborazione per i Ministeri. Vi sembra una cosa giusta in questo momento? Oggi su un quotidiano un autorevole esponente della maggioranza, noto ormai come ‘il coinquilino’ ha dichiarato che ‘all’Italia serve un’opposizione seria e credibile’. Io credo invece che a questo Paese serva un GOVERNO serio e credibile. Non certo un esecutivo che usa ben due decreti per commissariare e sopprimere enti, consumare piccole vendette sui vertici di istituti culturali, varare norme ad personam, togliere autonomia e indipendenza a organi terzi e super partes, aumentare gli staff dei ministeri e asservire al potere esecutivo i vertici apicali della pubblica amministrazione. Questo non si chiama buon GOVERNO ma occupazione”.
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