“Per il governo l’infanzia e l’adolescenza
non sono una priorità. Non è un caso che l’atteggiamento di
immobilismo che il governo sta tenendo oltre che sul PNRR anche
su garanzia infanzia, rischi seriamente di farci perdere risorse
importanti. Il silenzio sul Piano nazionale garanzia infanzia è
allarmante: 635 milioni messi a disposizione dall’Europa utili
per aumentare i posti a tempo pieno nei nidi e cancellare
progressivamente le rette per la loro frequenza; aumentare il
servizio di refezione a scuola con la progressiva riduzione delle
contribuzioni da parte delle famiglie ai costi di gestione del
servizio di mensa e l’estensione delle fasce di gratuità;
promuovere interventi finalizzati a rafforzare il benessere
psicosociale di bambine e bambini, preadolescenti e adolescenti;
mettere in campo azioni di sostegno per i minorenni che vivono in
contesti di povertà materiale, abitativa, relazionale ed
affettiva o che vivono in situazioni di fragilità, come molti
minorenni provenienti da contesti migratori o come minorenni con
disabilità o che vivono in alcune aree del paese con pochi
servizi, a partire dal Sud. Contestualmente alle sue dimissioni
dal ruolo di coordinatrice nazionale del Piano, Anna Serafini ha
denunciato un quadro allarmante e ricordato di aver sollecitato
più volte il governo ad adottare decisioni rapide che non
pregiudicassero l’attuazione del Piano e per scongiurare il
rischio di non poter accedere ai finanziamenti europei. Ho
presentato un’interrogazione urgente per chiedere che il governo
faccia chiarezza sull’attuazione del Piano. E’ incomprensibile
come un esecutivo che annuncia di voler rilanciare la natalità e
il sostegno alle famiglie con figli, non sia neppure in grado di
spendere le risorse necessarie a implementare servizi educativi
per l’infanzia che sono indispensabili anche per sostenere la
genitorialità”. Così Simona Malpezzi, senatrice del Pd.


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