“Se le bozze della legge di bilancio verranno confermate, il governo cancellerà il FIT, il nuovo sistema di formazione iniziale e reclutamento, per fare ulteriori risparmi: alla scuola italiana neppure basterà riscaldarsi con la legna che ha a disposizione. A parte l’inquietudine e lo sgomento che suscitano affermazioni di questo tipo, in uno dei Paesi dove si investe meno in istruzione, colpisce la superficialità di pensare che la decrescita felice si possa applicare anche ai saperi”. Lo dice la senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo del Pd del Senato, componente della Commissione Istruzione.
“Nel Paese dove gli anziani sono più dei ragazzi – prosegue Malpezzi – dove i posti di lavoro ci sono ma non ci sono i profili qualificati per ricoprirli, dove c’è fame di nuove competenze, il governo taglia sulla scuola per pagare le pensioni e un reddito scollegato da qualsiasi forma di concreto inserimento nel mondo del lavoro. Alla scuola e all’università vengono sottratti 30 milioni di euro. La scuola è la grande maltrattata dalle prime misure del governo del cambiamento. Tant’è che il prossimo anno gli investimenti per la scuola scenderanno al 3,5% del Pil. Eppure il M5s prometteva 15 miliardi in più per l’istruzione. Non è vero nulla – conclude Malpezzi – stanno tagliando il futuro del Paese. E hanno appena cominciato”.