“Secondo quanto riporta un articolo di Annalisa Cuzzocrea su Repubblica, Livorno sarebbe stata la ‘palestra’ per il sistema Lanzalone, prima dell’approdo dell’avvocato a Roma, dove è finito nelle maglie dell’inchiesta per cui l’ex presidente dell’Acea è stato poi arrestato. Dunque, Lanzalone, probabilmente segnalato da Di Maio e Bonafede, sarebbe arrivato a Livorno, avrebbe risolto problemi complessi tra cui il dimissionamento del Cda della municipalizzata dei rifiuti Aamps, avrebbe insediato i nuovi vertici dell’azienda insieme al sindaco Nogarin, per poi ottenere per il suo studio una ponderosa consulenza legale per il concordato della società. In attesa degli esiti delle inchieste di Livorno e Roma, è chiaro che il sindaco Nogarin ha molto da spiegare ai suoi concittadini e a tutto il Paese su questa vicenda e su un sistema che dalla città toscana sarebbe stato poi esportato nella Capitale”. Lo dice la senatrice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo del Pd, che sottolinea come “anche il vicepremier Di Maio e il ministro della giustizia, che sembra abbiano ritenuto ‘ottimo’ il lavoro svolto a Livorno da Lanzalone tanto da consigliarlo alla sindaca Raggi, hanno molto da chiarire a tutti noi. Aspettiamo con ansia”.
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