Simona Malpezzi, in Senato sarà complicato gestire i rapporti con la Lega?

«Il gruppo del Senato ha sempre sostenuto con lealtà e convinzione l`azione del precedente governo. Di fronte alla crisi abbiamo favorito responsabilmente e convintamente la nascita dell`esecutivo Draghi. Certamente il Pd fa parte di questa larga e eterogenea maggioranza con la propria identità, i propri valori e principi. Martedì, per esempio, abbiamo approvato in via definitiva l`assegno unico e universale per i figli; una misura importante, fortemente voluta dal Pd. Non so quali saranno i rapporti con la Lega, certo noi non faremo i continui distinguo che sta facendo Salvini in questi giorni ma contribuiremo lealmente e con la forza delle nostre idee al rafforzamento dell`esecutivo. Oggi il Paese ha bisogno di questo».

Il suo predecessore aveva creato un intergruppo con 5 Stelle e Leu: lei è d`accordo?

«L`intergruppo è nato con l`obiettivo di avere a disposizione uno strumento per semplificare e rendere più efficaci i lavori in commissione e in aula, valorizzando la collaborazione già sperimentata durante il precedente governo».

Le correnti sono il male del Pd?

«In un grande partito plurale che ambisce a rappresentare tutte le istanze della società, avere diverse aree di pensiero non solo è inevitabile ma anche necessario. E se queste aree sono luoghi veri di discussione e confronto, il Pd può solo essere più forte».

Alla Camera la competizione tra due donne si è trasformata in uno scontro tra correnti.

«In un grande partito non dobbiamo confondere gli scontri con un dibattito interno anche aspro. Questa è una dinamica propria di un partito plurale. L`elemento di novità è che si tratta di un confronto tra due donne al quale non siamo abituati. Mi auguro che da cambiamenti così significativi possa emergere una nuova soggettività delle donne del Pd che hanno la competenza e l`autorevolezza per concorrere a ruoli di vertice senza che questo susciti sorpresa».

Al gruppo ora prevarrà la lealtà al partito rispetto all`autonomia?

«1 senatori Pd hanno dimostrato di avere grandissima autonomia ma anche una notevole lealtà nei confronti del partito in ogni fase. Ci muoveremo in un rapporto di costante dialogo con il partito nel rispetto della reciproca autonomia».

Accusano lei e Serracchiani di esservi fatte cooptare dagli uomini.

«Le donne del Pd sono autonome, hanno una storia personale nelle istituzioni e nella politica che merita lo stesso rispetto di quella dei colleghi uomini. Se ci fosse stato un uomo al posto nostro non ci sarebbe stata alcuna polemica rispetto alla cooptazione. Un certo linguaggio si usa solo con le donne. Ripeto, non credo che se ci fossero stati due uomini avremmo assistito a questo dibattito. Di una cosa sono certa: le donne porteranno un valore aggiunto allo sguardo della politica. Il mio mandato, come ho chiarito il giorno in cui sono stata eletta, non sarà neutro ma declinato al femminile».

Quale sarà il rapporto del suo gruppo con il governo?

«L`agenda Draghi è l`agenda del Pd. Sarà un rapporto di piena e leale collaborazione, soprattutto, in ragione del momento drammatico che vive il Paese e che richiede unità. Noi, comunque, non faremo mancare le nostre idee e le nostre proposte».


Ne Parlano