“Le proposte di cambiare nome o di sciogliere il nostro partito arrivano da fuori, da chi non ama il Pd. Noi abbiamo letto di tutto, commenti continui da parte di chi è fuori, non è iscritto e neppure militante del PD. Sono quelli che vorrebbero la distruzione della nostra forza politica. Siamo gli unici che hanno fatto una campagna elettorale contro la destra mentre altri l’hanno fatta contro di noi, a partire da Calenda che ancora oggi – a elezioni appena concluse – avverte la necessità di intervenire ogni giorno sulla vita interna del nostro partito. L’obiettivo di queste forze è stato solo quello di togliere voti a noi e non certo alla destra. Forse sarebbe più importante pensare all’opposizione da fare al futuro governo e non a giudicare le nostre scelte e il nostro dibattito interno. La prima cosa che ha fatto ieri il leader di Azione è criticare la relazione di Letta.Noi abbiamo gli strumenti per discutere e lo facciamo tra di noi con l’obiettivo di migliorare la nostra azione politica, come è accaduto nella nostra lunga e importante Direzione. Respingiamo al mittente le critiche strumentali di chi il Pd lo ha usato e poi se ne è andato per fondare partiti personali”. Così ieri sera a Porta a Porta su Rai1 la senatrice del Pd Simona Malpezzi.“Il Pd è un partito largo, plurale – ha aggiunto la senatrice dem – che nasce dall’incontro di tanti mondi diversi: dobbiamo riaprire il dialogo con alcune realtà e lavorare, correggendo tutti gli errori, sulla nostra capacità espansiva. Tutte questioni su cui abbiamo cominciato ad interrogarci con grande franchezza in Direzione e che saranno al centro della discussione aperta che avvierà il congresso ben delineato dalle 4 fasi indicate dal segretario. Abbiamo fiducia nel percorso indicato e la discussione che abbiamo aperto – discussione che segnalo fa solo il Pd – servirà a ritrovare la nostra forza con l’obiettivo di dare le risposte che chiedono i cittadini”.


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