Da ex insegnante, sta lavorando ad una proposta per erogare fondi alle famiglie per pagare l`aiuto di uno psicologo per i figli, isolati dal Covid da un anno. «Abbiamo i dati sui disagi manifesti, ma non sappiamo delle situazioni latenti e i ragazzi non vanno lasciati soli», spiega Simona Malpezzi. Che ha lasciato la sua carica di sottosegretaria nel governo Draghi per salire sullo scranno più alto del gruppo Pd al Senato. Ma la sua non è una puntura di spillo al premier, che si è scagliato contro gli psicologi vaccinati. «Ho presentato un mio emendamento al decreto Sostegni. Bisogna aumentare gli aiuti, affidarsi alla rete di psicologi sui territori. La cura dell`anima è un ulteriore sostegno che anche la politica deve dare ai nostri ragazzi». E non è la sola battaglia che la Malpezzi vuole ingaggiare. «Il ddl Zan contro l`omofobia è una misura di civiltà. La Camera ha già dato il via libera ed è un`iniziativa parlamentare che non ha a che fare con l`azione di governo. Per questo chiediamo che venga calendarizzata».
E lo “Ius soli” verrà lasciato al suo destino?
«E` una norma a cui il Paese è pronto. I nostri bambini vivono nel multiculturalismo e non fanno differenze. Per il Pd sono temi di civiltà fondamentali oggi e domani. E anche questa è un`iniziativa che nulla ha a che fare con l`azione del governo».
Del resto il governo già deve arginare le tensioni sociali sulle riaperture. Cosa va fatto a questo punto?
«Dobbiamo accogliere le paure comprensibili che loro manifestano anche nel cercare questa visibilità, come se si fossero sentiti invisibili. Ma non possiamo accettare i gesti di violenza a cui abbiamo assistito, che sono figli di una strumentalizzazione. Anche perché credo che la stragrande maggioranza dei ristoratori non voglia essere confusa con i violenti. E` urgente dare risposte efficaci e sostegni tempestivi. La priorità deve essere vaccinare il più possibile per riaprire in sicurezza e contestualmente fare arrivare rapidamente gli aiuti che servono. Il Pd al Senato ha proposto nel decreto Sostegni anche l`azzeramento dei costi fissi peri pubblici esercizi, la ristorazione e il turismo, l`azzeramento degli oneri per l`occupazione del suolo pubblico, l`esenzione della seconda rata Imu. E con il nuovo scostamento di bilancio ci saranno nuove risorse per dare una mano».
Il governo ha fatto bene a raddrizzare la campagna vaccini dando la priorità agli over 80?
«Certo, perché anziani e fragili sono le fasce che rischiano di più».
E perché Draghi non ha deciso subito di fare così?
«In realtà il piano vaccinale varato il 12 marzo lo prevedeva. Tuttavia, sono state compiute in alcuni casi scelte diverse. A ciò si aggiunga che i numeri di dosi inizialmente previsti si sono ridotti a causa dell`inadempienza di alcune case farmaceutiche».
Mentre il governo pensa ai vaccini, in Parlamento provate ad approvare qualcosa?Le misure contro i cambi di casacca annunciate da Letta a che punto sono?
«Il Parlamento può lavorare sia sui sostegni economici sia sulle regole della democrazia. Una cosa non esclude l`altra. Dobbiamo cambiare i regolamenti insieme agli altri gruppi e si può fare in armonia. Il Senato sotto questo profilo, con il divieto a dar vita a nuovi gruppi parlamentari che non si siano presentati agli elettori, ne ha uno più stringente della Camera. Ora, se si trova un accordo che auspico, visto che anche i leader di maggioranza ne parlano, si può lavorare su un sistema che metta paletti precisi. Prevediamo maglie più strette per la formazione di nuovi gruppi e per l`accesso al gruppo Misto, per evitare gli abusi che abbiamo visto in questa legislatura».
Sta dicendo che chi è in contrasto col proprio gruppo, si dovrebbe dimettere dalla carica di parlamentare?
«No, sarebbe incostituzionale. Invece noi vogliamo ricalcare altri modelli. In Europa chi esce dal gruppo nel quale è stato eletto, può aderire a un altro o decidere di entrare nei non iscritti».
Nelle alleanze per le amministrative che criterio va seguito? Apertura a tutti, da Renzi a Fratoianni?
«Il Pd lavora per essere il baricentro dello schieramento alternativo alla destra. E chi vuole stare in questo campo, a partire dai 5Stelle, deve condividere la stessa visione progressista, riformista e il campo di centrosinistra. Senza veti di nessuno su nessuno».
Lei è stata renziana. Ora che il progetto di Italia Viva non decolla, cosa consiglia agli ex compagni di viaggio?
«Ho detto spesso che andarsene dal Pd era un tragico errore: ma per gli eletti nel Pd che vogliono tornare le porte sono sempre aperte».