“Ci troviamo di fronte ad un’occasione mancata.
La fretta è stata una cattiva consigliera.
Il provvedimento nasce per provare a dare una risposta alla
dispersione scolastica, per provare a rendere la nostra scuola
più vicina ai sistemi europei, per provare a garantire ai
ragazzi una diversificazione anche di formazione a seconda delle
proprie intelligenze emotive. Quando però le riforme e i grandi
cambiamenti vengono fatti così in fretta e senza risorse si
palesano molti rischi e tanti fallimenti. E ce lo dicono i
numeri di chi ha aderito alla sperimentazione: solo 176 su 1700.
E questa bassa adesione, quando la finalità è così importante,
significa che qualche cosa che non funziona c’è e forse il
ministro dovrebbe porsi il problema.”. Lo ha detto Simona
Malpezzi, senatrice Pd, in aula sul ddl in materia di
Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale
“Non ho alcun pregiudizio sui percorsi quadriennali”, ha
aggiunto. “È bene ricordare che si tratta di una sperimentazione
che è in corso dal 2008 e che è stata poi ripotenziata. Una
delle mie figlie ci va. Ma senza le risorse per aiutare gli
insegnanti a formarsi per una didattica per competenze, e per
una valutazione per competenze, fondamentali per attuare il
passaggio dai cinque ai quattro anni, il quadriennale resterà
una possibilità per pochi. Perché avete voluto correre? Perché
avete mandato una circolare di adesione alla sperimentazione
così frettolosa prima che il Parlamento potesse discuterne
approfonditamente? Le innovazioni possono far paura, essere
viste con sospetto, anche dal mondo della scuola. Funzionano
solo quando partono dal basso, cioè quando si riesce a far
partire il coinvolgimento in modo più largo possibile”.
“Questo percorso si propone di creare una scuola a misura di
studente, ma, senza risorse, i ragazzi più fragili rischiano di
rimetterci ancora di più, perché rischiano di non veder
raggiunto l’obiettivo che, sulla carta è scritto, ma che, senza
alcun intervento aggiuntivo, rimane un’utopia e basta con
profonde differenze tra un territorio e l’altro. Ancora una
volta il ministro del merito diventa ministro che acuisce le
disuguaglianze creando opportunità solo per pochi”, ha concluso.