“Perdere il congresso e andare via non è un tema che mi appartiene culturalmente. Sono iscritta al Pd da quando è nato e ho perso tutti i congressi tranne due. So bene come si sta anche in minoranza”. Così Simona Malpezzi, ex capogruppo Pd al Senato, in un’intervista a Affaritaliani.it
“Il Pd è sempre stato la grande casa nella quale ospitare sensibilità diverse. Per questo non criminalizzo le correnti che sono spazi di pensiero. Come capogruppo ho cercato di garantire pluralismo, facendo in modo che ogni storia trovasse cittadinanza e si potesse sentire a casa. L’esito congressuale richiama la condivisione di cui deve essere garante la segretaria e questo non significa utilizzare una logica spartitoria ma di condivisione. Io penso sia un bene che Bonaccini sia presidente del partito. Se deve essere un percorso unitario bisogna fare in modo che le varie sensibilità siano presenti negli spazi che ci sono.
Subito dopo le politiche ho detto che c’era bisogno di riflettere perché non bastava cambiare il segretario. Avevo auspicato questa riflessione interna che poi è stata eccessivamente lunga e tortuosa. Però, al netto del fatto che nei percorsi congressuali qualcosa va rivisto, tutti ci davano per morti eppure il Pd ha portato più di un milione di persone a votare alle primarie e sta dando prova di grande energia e vitalità”. Così Malpezzi su Affaritaliani.it