“Si può cancellare una riforma importante per la scuola con un semplice emendamento e senza consultare nessuno? Per questa maggioranza, che conosce solo il potere dei numeri, sì. È quello che sta succedendo con un emendamento della relatrice Bucalo al disegno di legge sulla valutazione del comportamento degli studenti, l’ennesimo provvedimento ideologico in materia di istruzione, che reintroduce nella scuola primaria il voto sintetico. Non posso non raccogliere il grido di allarme che pedagogisti, educatori, ricercatori, esperti del mondo della scuola hanno lanciato. Perché con questa scelta incomprensibile non si cancella semplicemente una legge ma un percorso culturale e un modello di fare scuola. La riforma della valutazione del 2020, infatti, ha introdotto la valutazione formativa nella prospettiva della valorizzazione del miglioramento degli apprendimenti”. Lo ha scritto Simona Malpezzi -senatrice del Pd e vicepresidente della commissione bicamerale infanzia e adolescenza- in un contributo pubblicato sul Corriere della Sera.


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