“Il decreto approvato il 1 maggio dal Cdm è nato con un tasso altissimo di improvvisazione e propaganda. Doveva essere il decreto epocale che taglia il cuneo fiscale invece è il decreto che lo taglia per soli 6 mesi ma aumenta la povertà e la precarietà. Ieri la maggioranza ha dimostrato di essere divisa e in commissione è andata sotto perché le abbiamo impedito di regalare un milione per la comunicazione del ministero. Le forze che sostengono il governo sono divise e si stanno ricattando. Noi continueremo la nostra battaglia perché questo provvedimento lascerà il mondo del lavoro in balia della precarietà: avete detto no ad aumentare le risorse per il cuneo ma non volete colpire l’evasione per reperirle.
Per noi il lavoro è questione cruciale. Voi avete voluto lasciare l’Italia senza una misura universale di contrasto alla povertà. E informo la maggioranza che un povero in Italia non sempre ha figli disabili o più di 60 anni. La verità è che questo governo discrimina i lavoratori e nega la povertà. Anzi contrappone povertà a lavoro. Servivano misure contro la precarietà, il governo Meloni il contrario. Anche le imprese sanno che è la stabilità del lavoro che le rende competitive, non la precarietà dei contratti dei propri dipendenti. Un salario congruo è garanzia per le imprese e per la dignità del lavoro. Ma a questa maggioranza la dignità del lavoro non interessa”. Così il senatore Daniele Manca, capogruppo Pd in commissione Bilancio in dichiarazione di voto a Palazzo Madama sul Dl Lavoro.


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