‘Dal momento che, come tutti o quasi, ho frequentato il liceo classico e che, come davvero tutti, ho conosciuto il professor Aristogitone, credo di ricordare che ‘omnia munda mundis’. Dunque, non intendo accogliere ipotesi di scambio perverso e, tanto meno, di un sordido complotto filogovernativo. Pertanto, mi limito a metterei puntini sulle i (tutti, ma proprio tutti, abbiamo frequentato le scuole elementari). E allora, ieri, sulla procedibilità nei confronti del senatore Calderoli per l’aggravante di istigazione all’odio razziale, ho scelto di votare a favore. L’ho fatto nonostante ritenga che i reati di opinione e le parole d’odio non debbano cadere sotto sanzione penale. E nonostante che in passato ho sempre votato contro la sindacabilità delle dichiarazioni dei parlamentari, spesso in dissenso con le decisioni del mio gruppo. E tuttavia, ieri ho assunto una diversa posizione, pur con notevole fatica e senza il minimo compiacimento, perché in questa circostanza credo che sia stato superato un limite: quello rappresentato dalla tutela della dignità della persona. Infatti, attraverso quella comparazione tra una donna di origine africana e un orango si attua una vera e propria procedura di degradazione dell’identità personale. Dunque, qui l’offesa da prendere in considerazione è quella indirizzata contro la più profonda soggettività individuale. Ovvero contro la dignità della persona. Anche la libertà di espressione conosce i suoi limiti, e anche quella dei parlamentari. Una cosa è esprimere le proprie opinioni, altro è insultare il prossimo. Che un simile comportamento si debba sanzionare penalmente, si potrà discutere in altra sede. Che il senatore Calderoli debba risponderne secondo le norme vigenti mi pare pacifico. Se questo è vero, perché tanti intransigentissimi e rigorosissimi senatori e, tra essi, molti che vedono a ogni piè sospinto compromessi indecenti e intese subalterne e che, dunque, potevano sospettare nella cortesia prestata a Calderoli l’occasione per disinnescarne la furia emendamentomane e l’ostilità verso la riforma del Senato, non si sono comportati di conseguenza? Anzi, complimenti e congratulazioni per la sua callida e causidica conoscenza del regolamento, e persino qualche ‘sei un eroe’ (testuale). Un segno dei tempi?’. Lo scrive in una nota il senatore del PD Luigi Manconi, Presidente della commissione Diritti umani.