‘Come volevasi dimostrare. Dunque, avevano ragione Ilaria, Rita e Giovanni Cucchi, e quanti hanno sostenuto la loro iniziativa in questi lunghi e dolorosi anni, a chiedere nuove e approfondite indagini sulla morte di Stefano Cucchi, avvenuta il 22 ottobre 2009. È quanto ha fatto, finalmente, la Procura della Repubblica di Roma nell’inchiesta bis, iscrivendo nel registro degli indagati un carabiniere per falsa testimonianza, mentre è al vaglio la posizione di altri due militari. Non è dato sapere, al momento, se i tre carabinieri abbiano effettivamente delle responsabilità nella vicenda Cucchi. Certo è che nella sentenza d’appello veniva censurata la mancanza di indagini nei confronti dei militari che hanno trattenuto Stefano Cucchi, in ben due caserme romane, la notte dell’arresto. Una lacuna che l’inchiesta bis non ha ignorato, dopo anni di richieste della famiglia di Stefano e dell’avvocato Fabio Anselmo. E non va dimenticato che, nelle due sentenze finora emesse, pur in assenza di una precisa identificazione dei responsabili è stato affermato inequivocabilmente che Stefano Cucchi, mentre si trovava privato della libertà, è stato sottoposto a violenze e abusi’.
E’ quanto scrive in una nota il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama.

Ne Parlano