‘Non c’e’ disimpegno da parte nostra, ma il ritiro degli osservatori italiani si deve a ragioni di sicurezza, lasciarli in quelle condizioni sarebbe pericoloso. Ora però dobbiamo trovare un modo diverso per intervenire in una realtà come il Sudan che merita la massima attenzione’. Così il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ribadendo quanto annunciato ieri dal ministro degli Esteri Federica Mogherini rispondendo alle richieste dei senatori Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti a Palazzo Madama, e Riccardo Mazzoni, capogruppo di Forza Italia, che proponevano anche a nome degli altri componenti della Commissione, il ripristino della presenza di osservatori nelle missioni in Darfur e Sud Sudan. Ieri, nel corso di un’audizione, sono state presentate le immagini inedite di un video che testimonia le violazioni perpetrate in Sudan, dove è in atto una feroce repressione da parte di forze militari governative contro civili. Occasione la presentazione del rapporto annuale sulle crisi umanitarie in quel paese africano, con particolare riferimento al Darfur e al Sud Kordofan. Quest’anno il dossier, reso pubblico nel giorno in cui ricorre l’anniversario dell’inizio della guerra in Darfur (26 febbraio 2003), realizzato da ‘Italians for Darfur’, associazione capofila in Italia della campagna per i diritti umani in Sudan, in collaborazione con Unamid, la missione di peacekeeping ‘Onu – Ua’ dispiegata nella regione, è stato corredato dalle immagini che testimoniano bombardamenti in varie aree del Sudan, in particolare sui Monti Nuba. Dall’audizione della presidente dell’associazione, Antonella Napoli, e dal portavoce del comunità dei rifugiati del Darfur in Italia, è emerso che a dieci anni di conflitto, dieci anni che hanno lasciato sul campo 300mila morti e oltre due milioni di sfollati in Darfur, non si profila nessuna soluzione al conflitto. Anzi, la situazione si è aggravata perché in Sudan si sono aperti altri fronti. Tale evidenza aveva portato i membri della Commissione a chiedere che venisse mantenuto l’impegno italiano nel paese con una presenza di unità nella missione Unamid, la forza di peacekeepeng dispiegata nel paese.

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