‘L’inchiesta bis sulla morte di Stefano Cucchi comincia a rivelare errori, carenze e sciatterie delle indagini precedentemente svolte. Ma non è tutto. Ciò che emerge nitidamente, tra l’altro, è che due dei cinque carabinieri che hanno partecipato alle diverse fasi dell’arresto di Cucchi la notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009 sembrano scomparsi. I loro profili sfumano, vengono ridimensionati a un ruolo insignificante e via via evaporano. Risultano, così, quattro gravissime omissioni, che finiscono per circondare i due militari di una affettuosa sollecitudine protettiva: 1) pur avendo partecipato al fermo, i due carabinieri non firmano il verbale; 2) sono gli unici due, tra i tanti coinvolti nell’arresto di Cucchi, a non compilare le notazioni di servizio, richieste dal loro superiore; 3) nel corso della lunghissima fase delle indagini, la Procura non li ha mai ascoltati come testi; 4) nel corso del dibattimento, tra i 150 testi i due carabinieri in questione brillano per la loro luccicante assenza, nonostante chiamati in causa da più di una persona. A cosa si deve questa singolare sequenza di atti e di mancati atti, che consentono ai due carabinieri di dileguarsi in silenzio, restare in disparte, svanire nell’ombra?’.
E’ quanto scrive in una nota il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani a Palazzo Madama.
E’ quanto scrive in una nota il senatore del Pd Luigi Manconi, presidente della Commissione diritti umani a Palazzo Madama.