“Questa mattina, intorno alle dieci, nel cuore del Mediterraneo, ancora una vicenda che solleva drammatici interrogativi sulla gestione dei flussi migratori tra il continente africano e l’Europa. E che segnala una situazione di grave illegalità internazionale, che produce violazioni dei diritti umani e rischi letali per i migranti. A quaranta miglia dalle coste libiche, dunque in acque internazionali, la guardia costiera libica è intervenuta – senza che le Ong (in questo caso, Proactiva Open Arms) o imbarcazioni di altri paesi, come l’Italia – potessero prestare soccorso. Così, quel carico dolente di persone è stato bloccato e riportato in Libia. Si tratta di una gravissima violazione delle convenzioni internazionali, messa in atto dalla guardia costiera libica, senza che alcuna autorità sovranazionale intervenisse e facesse sentire la sua voce. Possiamo immaginare quale sarà il destino di quelle persone bloccate su un gommone e, prevedibilmente, recluse ora in uno dei centri di detenzione sulle coste libiche. Mi chiedo se è questa la sostanza non detta dell’accordo tra Italia e Libia: quella che, in poche parole, consente di respingere, senza alcuna garanzia e senza alcun controllo delle organizzazioni internazionali, migranti e profughi”.
Lo scrive in una nota il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani.


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