‘Le risposte all’appello di Patrizia Moretti, dal Presidente della Repubblica a quello del Consiglio, dal Capogruppo dei senatori PD, Zanda, a quello dei senatori di Forza Italia Romani, fanno sperare che la politica assuma finalmente le responsabilità che quest’ultimo episodio ci consegna. La questione della violenza presente nella cultura e nelle pratiche di settori non marginali dei corpi di polizia. Ed è una buona notizia che dentro la Polizia alcune sigle sindacali (SIULP, SIAP, SILP, ANFP…) abbiano preso nettamente le distanze da quegli applausi indecenti. Ora tocca alla politica. Molte cose si dovranno fare per estirpare la malattia della violenza dal corpo sano delle forze di polizia, ma – oltre all’approvazione delle leggi contro la tortura e per la riconoscibilità degli operatori di polizia nelle manifestazioni – alcune urgenze sono già emerse’. Lo dice il senatore del Pd Luigi Manconi. ‘A proposito del codice disciplinare della Polizia di Stato – continua Manconi – è mai possibile che sia tutto ed esclusivamente interno alla stessa amministrazione della PS? E che vi abbiano una presenza significativa quegli stessi sindacati fatalmente portati a difendere ‘corporativamente’ le persone sottoposte a giudizio? Si parta subito da qui: perché sia consentito ai familiari di Federico Aldrovandi di accedere agli atti attualmente secretati di quella commissione; e poi se ne rinnovi la composizione inserendo personalità esterne alla polizia. E ancora: esiste o no, nei casi di fermo o arresto, una chiara istruzione che vieti pratiche (solo apparentemente non violente) capaci di produrre gravi danni alla persona, come la compressione toracica? Circostanza che si verifica puntualmente nei casi di morte in stato di fermo, da ultimo in quello di Riccardo Magherini, ma prima in quelli di Ferrulli, Rasman e molti altri rimasti sconosciuti. Su questo, che non richiede alcuna revisione legislativa – conclude Manconi – si chiede un impegno dei ministri interessati (Interno e Difesa) che traduca in fatti concreti le parole pronunciate in questi giorni’.

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