“Un piccolo ma significativo atto di giustizia: il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha riconosciuto che ciò che costituiva al più un’infrazione – l’uso di Facebook – non rappresentasse in alcun modo l’interruzione del percorso di reinserimento avviato da Doina Matei. Una ragionevolissima decisione, non un atto di indulgenza o un provvedimento di clemenza. Piuttosto, una sentenza rigorosamente rispettosa delle leggi, dei regolamenti e della Carta costituzionale. Lo scandalo che la vicenda di Doina ha suscitato nelle scorse settimane si è rivelato per quello che era: una manifestazione irrazionale di futile cattivismo”.
E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani a Palazzo Madama.

 


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