‘La tensostruttura di Tor Marancia, a Roma, che ospitava decine e decine di afgani è stata chiusa per decisione dell’amministrazione comunale. Si trattava della prima struttura di transito – per chi vive il nostro Paese solo come terra di passaggio verso il Nord Europa – realizzata in Italia e che, a partire dal febbraio del 2012 ad oggi, ha accolto circa 12mila persone. Una struttura, voluta da sei associazioni e dal presidente dell’VIII Municipio, destinata a persone la cui sola alternativa nelle notti fredde d’inverno e in quelle accaldate d’estate, era la strada. E ora è proprio lì che torneranno, non sappiamo per quanto tempo. Si parla in queste ore, infatti, dell’intenzione del Comune di aprire ‘una struttura per transitanti’, ma – se confermato – questo orientamento solleva due dubbi assai robusti: perché non aspettare la realizzazione del nuovo centro prima di sgomberare quello funzionante fino a poche ore fa? Perché non utilizzare il centro già esistente, operando per renderlo più accogliente e ospitale? Non va dimenticato che la tensostruttura di Tor Marancia è nata proprio per evitare che un improvvisato e precario aggregato di persone presso la stazione Ostiene continuasse a determinare preoccupazione e ostilità nei residenti e condizioni di vita particolarmente pesanti per gli stessi afgani. Ora il rischio è che quella situazione si riproduca negli stessi termini e con le stesse assai negative conseguenze. E, temo, che si riproponga ancora una volta una politica per l’immigrazione incapace di programmare razionalmente misure e provvedimenti’.

Lo scrive in una nota il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti umani a Palazzo Madama


Ne Parlano