‘Il 28 maggio si avvicina e il Governo presenta a Strasburgo nuove misure tese a sanare le violazioni dei diritti umani delle persone private della libertà. Tutto ciò che va nella direzione dell’ottemperanza alle richieste della Corte europea è benvenuto’. Lo afferma il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione straordinaria per la tutela dei diritti umani.
‘Certo non è facile prevedere che la nuova forma di indennizzo di condizioni di detenzione inumane e degradanti attraverso minime riduzioni di pena possa risolvere in tempi ormai necessariamente rapidissimi il problema del sovraffollamento – sottolinea Manconi – Restano quindi interamente valide le motivazioni di un provvedimento di clemenza che riconduca nella legalità e nel pieno rispetto dei diritti umani le condizioni di detenzione nelle nostre carceri. Ma c’è altro che si può comunque fare. La Corte costituzionale, seppure per motivi procedurali e di rapporti tra Governo e Parlamento, ci ha indicato una strada, abrogando la legge Fini-Giovanardi. Già ora, se si desse compiutamente attuazione a quella sentenza, verificando la possibilità che sia rideterminata la pena agli oltre 8500 detenuti per fatti di droga, una parte considerevole dei quali, secondo il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, ‘per aver ceduto quantitativi di hashish e marijuana’, la popolazione potrebbe essere ulteriormente ridotta’.
‘Se poi il Parlamento volesse discutere in tempi rapidi le proposte per la riformulazione del reato di detenzione di minimi quantitativi di droghe leggere – conclude l’esponente pd – e per la depenalizzazione della coltivazione e della cessione a titolo gratuito per uso personale e immediato dei derivati della cannabis, l’Italia sarebbe più forte e credibile davanti alle istituzioni europee per i diritti umani’.

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