‘Centoventi persone, tra rifugiati e richiedenti asilo, per lo più sudanesi, sono state sollecitate dal Comune di Roma a lasciare entro la fine di maggio il centro di accoglienza in cui vivevano in via Scorticabove. La ragione sarebbe la scadenza del contratto di affitto dello stabile, presumibilmente nota da mesi al Comune. E’ in ogni caso sconcertante lo scarso preavviso – appena dodici giorni – con cui ciò accade, per di più a poche settimane di distanza dallo sgombero disordinato e repentino di Ponte Mammolo che ha avuto conseguenze disastrose: molte di quelle persone non hanno ancora trovato una sistemazione. E ciò nonostante, anche in quest’ultima circostanza, il Comune si sta muovendo senza garantire ai residenti il tempo necessario per cercare un nuovo alloggio e senza prendere le opportune precauzioni per evitare disagi. Se anche fosse stata pianificata una soluzione per alcune delle persone coinvolte, magari quelle considerate vulnerabili, il problema rimarrebbe per tutti gli altri che, anche se in possesso di un regolare permesso di soggiorno e di un contratto di lavoro, riscontreranno certamente delle difficoltà ad affittare entro domenica prossima un appartamento’.

E’ quanto afferma il senatore del Partito democratico Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani a Palazzo Madama.

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